REPORTAGE GARE PODISTICHE :

"44^ROMA-OSTIA"

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Partecipo a questa manifestazione, per il 5°anno consecutivo, e per la sesta volta in assoluto, ed il mio obiettivo e’fare meglio dell’ora 34 minuti e 24secondi, dello scorso anno.
Questa gara, e’da svariati anni, che e’ la mezza maratona piu’ partecipata d’Italia, e per il 2018 e’ l’unica gara sul suolo italiano, che ha il prestigioso riconoscimento Gold Label della IAAF.
Dopo il raduno di squadra, e le foto di rito, a circa un’ora dalla partenza mi cambio e consegno la borsa del cambio, ai camion dell’organizzazione, che l’avrebbero portata ad Ostia.
Dopo una pausa pipi’, ed un breve riscaldamento, ad un quarto d’ora, dalla partenza, ognuno si mette nella griglia di competenza.
Dopo le handbike ed i diversamente abili, alle 9e15, avviene lo start della prima onda, di cui occupo l’ultima griglia disponibile.
Appena partiti, c’e’ una leggera pioggiarellina, che a tratti scenderà per tutta la gara, accompagnata da un vento da SE, che in alcuni momenti dà fastidio, fortunatamente la temperatura e’abbastanza piacevole.
Il primo tratto e’ costituito dal ponte del laghetto in leggera discesa, per poi immetterci dopo circa 500 metri, su viale Europa, con una curva secca a sinistra; in questo primo frangente, si deve far attenzione a non sbattere contro qualche runner, eppoi fino ai 3,5km, percorriamo delle vie abbastanze larghe del quartiere EUR.
Nonostante il ”traffico”, effettuo il primo km a 4e25, ed il secondo addirittura a 4e13; e quindi cerco di rallentare per averne poi, e difatti i tre successivi li faccio al passo programmato, e all’incirca al 3,5km, imbocchiamo la ”1000 pini”, la Colombo che con i suoi saliscendi ci porta verso il mare di Roma.
Nonostante il primo tratto di leggera salita, il passaggio ai 5km lo effettuo a 4e24 di media, e quindi sarebbe meglio rallentare di qualche secondo per arrivare abbastanza fresco alla famigerata salita del camping.
Prima del primo ristoro c’e’ una breve salitella ed effettuo questo km a 4e50, e quel che perdo nelle salitelle, cerco di recuperarlo nei tratti di leggera discesa.
Intorno al 7°km mi superano i pacemaker dell’ora e trentacinque, ed il mio ritmo e’ piu’ o meno quello che volevo; difatti ai 10km la mia media e’di 4e28, nonostante al km 9,6, e’ iniziata la famigerata salita “del camping”, una salita al 2-3% ma lunga quasi un km e mezzo, che mi stronca, dato che dopo il tappetino rilevamento tempo, sono costretto a camminare per circa 20 secondi, mentre chi mi supera, mi incita.

Questo km sarà il piu’ lento della gara, avendolo fatto a 5e38, e da qui in poi, non riesco ad andare piu’ forte di 4e40, anche nei tratti piu’ favorevoli, e cerco di arrivare il prima possibile al traguardo.
La media ai 15km e’ diventata di 4e35, e peggiora ancora di piu’ al 20°km, dato che arriva a 4e39, dato che alcuni km li faccio quasi a 5.
Sono “cotto” e non capisco perche’, mi riprendo leggermente nel tratto in leggera discesa, che porta al “biscotto” finale, di 250+250 metri, e raschiando il fondo faccio gli ultimi 100 metri a 4 e concludo nel real time di 1 ora 37 minuti e 46 secondi, ad una media di 4e38, molto insoddisfatto per aver mancato il mio obiettivo personale, ed anche non di poco.
Con un percorso prestabilito, dopo l’arrivo, ci viene data la classica mantellina antipioggia, il sacco ristoro, un gelato, il the’ caldo e la bella medaglia, e poi mi dirigo verso il parcheggio camion, a cui avevo affidato la mia borsa.
Per la cronaca, i vincitori, sui 9172 arrivati, circa 800 in meno del 2017, sono tra gli uomini, il favorito della vigilia, l’americano Galen RUPP, che con il tempo di 59minuti e 47 secondi, sarà l’unico sotto l’ora, e stabilisce il suo PB, sfiorando di pochi secondi il record nazionale.
Tra le donne, vince l’etiope HAYLU che con il tempo di 1 ora 9 minuti e 2 secondi, che la classifica 19esima assoluta.
I primi italiani sono, tra gli uomini, JBARI, 13°assoluto, con il tempo di 1ora 7 minuti ed 51 secondi; e tra le donne, 6^assoluta, la nazionale CONSOLE con il tempo di 1 ora 13 secondi e 45 secondi.
Le cose da migliorare sono sicuramente i bagni chimici presenti in zona partenza, che sono sempre di meno, e ti vedono costretto ad usufruire della vegetazione circostante; il village molto scarno e con diversi stand vuoti, nel pomeriggio di apertura.
Non si riesce a capire la differenza di 2500 persone tra iscritti ed arrivati, e con questo numero che ogni anno scende di quasi 1000 unità.
Apprezzata nel paccogara, la mantellina per coprirti, prima della partenza; da rivedere la qualità della tshirt, che con l’avvenuto cambio sponsor tecnico, sembra di qualità inferiore, rispetto allo scorso anno.
Una gran bella manifestazione, con una grande organizzazione dietro, ma un prezzo che ogni anno aumenta, e che e’arrivata a costare quasi come una maratona.


D'ALESSIO ALEXIO